Nous: un concetto antico alla base di tutto il New Age moderno

E se le idee che alimentano oggi i movimenti New Age—la mindfulness, il flusso, il sé superiore e l’intelligenza cosmica—non fossero affatto moderne? E se avessero radici in un concetto vecchio di 2.500 anni proveniente dall’antica Grecia? È proprio questo il caso del nous (νοῦς), una parola che racchiude idee sulla mente, la ragione e persino il divino. Facciamo un viaggio per scoprire come questa nozione antica abbia gettato le basi per molte delle pratiche spirituali più amate di oggi.

Che cos’è il Nous?
Nella filosofia greca antica, il nous era molto più che “mente” o “intelletto”. Era la scintilla della ragione divina, il principio che ci collega a un ordine superiore. I primi pensatori greci come Anassagora vedevano il nous come un’intelligenza cosmica che portava ordine nell’universo. Per Platone e Aristotele, era la facoltà che permetteva agli esseri umani di comprendere le verità eterne, unendo il materiale al divino.

Se tutto questo sembra astratto, pensa al nous come l’equivalente antico della mente universale o dell’intelligenza cosmica descritta oggi dai pensatori New Age. È il principio razionale e guida che permea tutta l’esistenza e risiede dentro ognuno di noi.

La connessione con la mindfulness
Uno degli insegnamenti fondamentali della mindfulness è la capacità di andare oltre le distrazioni e concentrarsi su ciò che conta davvero. I filosofi greci antichi comprendevano questa capacità come una funzione del nous: la capacità di allinearsi con le verità superiori invece di perdersi nel rumore della vita quotidiana. Platone, ad esempio, sosteneva che il nous ci permette di percepire le Forme eterne, gli ideali immutabili dietro il caos del mondo materiale.

Nella pratica della mindfulness cerchiamo chiarezza e equilibrio rimanendo presenti. Allo stesso modo, i Greci vedevano nella coltivazione del nous la chiave per raggiungere l’armonia, sia dentro di noi sia con il cosmo.

Il “flow state”: il Nous in azione
La psicologia moderna descrive il flow state come uno stato di totale immersione in un’attività in cui il tempo sembra scomparire e lo sforzo diventa naturale. Il concetto aristotelico di nous attivo risuona profondamente con questa idea. Per Aristotele, il nous non era solo un osservatore passivo: era la forza trainante dietro la nostra capacità di impegnarci con il mondo al livello più alto, dove l’intelletto e l’intuizione si fondono perfettamente.

Gli antichi Greci credevano che vivere una vita di areté (eccellenza) significasse usare il nous per realizzare appieno il nostro potenziale. Che si tratti di arte, filosofia o sport, lo stato di nous in azione somiglia sorprendentemente a ciò che oggi chiamiamo flusso.

Il Sé superiore e il Nous
In molti insegnamenti New Age, il sé superiore rappresenta la nostra natura più vera e divina, una parte di noi che trascende l’ego e si collega alla saggezza universale. Anche gli antichi Greci credevano in un aspetto superiore del sé. Platone descriveva il viaggio dell’anima come un ritorno al regno divino della verità e della ragione, guidato dal nous.

Per Aristotele, il nous era la parte immortale dell’anima, un frammento divino che collegava gli esseri umani all’eterno. È facile vedere come questa idea si sia evoluta nel moderno concetto di un “sé superiore” che ci guida verso una vita migliore.

Intelligenza cosmica: il Nous come ordine dell’universo
Le filosofie New Age spesso descrivono l’universo come un sistema intelligente, un grande disegno governato da una coscienza superiore. Questo rispecchia la visione greca antica del nous come principio che ordina e anima il cosmo. Anassagora affermò famosamente che il nous era la forza dietro l’organizzazione dell’universo, che metteva tutto in movimento mantenendo l’armonia.

Questa idea risuona ancora oggi. Quando parliamo di allinearci con l’universo o di fidarci di un’intelligenza superiore, riecheggiamo la convinzione greca nel potere del nous di guidare e sostenere tutte le cose.

Saggezza senza tempo per i tempi moderni
Perché il nous è ancora importante? Perché parla a qualcosa di eterno dentro di noi: il desiderio di connetterci con un ordine superiore, di vivere con chiarezza, scopo e creatività. Che si tratti di mindfulness, flusso o esplorazione del sé superiore, le intuizioni degli antichi Greci sul nous ci ricordano che queste ricerche non sono nuove: fanno parte di un’indagine umana senza tempo.

Mentre mediti, scrivi un diario o ti perdi in un lavoro creativo, considera questo: stai attingendo alla stessa forza che ispirò i filosofi greci a guardare le stelle e riflettere sulla natura dell’esistenza. In ogni respiro di mindfulness, ogni momento di flusso e ogni lampo di intuizione, il nous vive ancora.

Non ti sembra che le tue pratiche New Age siano un po’ più antiche — e infinitamente più profonde?